La Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia sociale della Presidenza regionale elabora i piani triennali per le politiche migratorie. Supervisiona e coordina le attività della Regione Puglia relative alle politiche di accoglienza, assistenza socio-sanitaria, integrazione e formazione per le popolazioni migranti.
Visita il sito PUGLIA INTEGRAZIONE il portale dedicato ai progetti di integrazione pugliesi
In qualità di uno dei sei partner regionali, la Puglia testerà gli strumenti sviluppati nell’ambito del progetto REGIN. Informerà e lavorerà con i funzionari pubblici e le parti interessate per comprendere il ruolo chiave dell’integrazione nel fornire coesione sociale (sessioni di formazione e sviluppo delle capacità) e promuoverà e faciliterà le attività interattive e innovative per favorire l’inclusione.
In collaborazione con la CRPM, coordinerà anche la selezione delle pratiche ed esperienze regionali per un database e una mappa interattiva collegata per evidenziare il processo di apprendimento dello sviluppo di azioni e strumenti per promuovere l’inclusione e l’integrazione nelle regioni europee.
La Regione Puglia ha condotto uno studio pilota sui giovani migranti come mediatori culturali. Con mediazione culturale (CB) si fa riferimento al modo in cui i bambini e i giovani provenienti da un contesto migratorio fungono da mediatori tra le loro famiglie e gli aspetti della nuova cultura.
Molto spesso, i giovani migranti svolgono questi ruoli nell’interazione tra famiglia e scuola. Questa situazione è peggiorata con la pandemia COVID-19 durante la quale molte famiglie migranti hanno subito svantaggi intersettoriali a causa dell’apprendimento online poiché molti non conoscevano a fondo il curriculum e i requisiti della scuola italiana.
Vi sono diversi rischi legati alla mediazione culturale, ma la documentazione mette in luce anche le potenziali opportunità per i giovani. I giovani migranti che agiscono da mediatori culturali possono sentirsi protettivi verso i membri della propria famiglia, e ciò migliora la loro autostima; inoltre, possono aumentare le loro competenze culturali, perseguendo così un positivo adattamento psicosociale; nel complesso il mediatore culturale potrebbe essere inteso come una forma attiva di partecipazione dei giovani migranti alla vita scolastica e comunitaria.
In effetti, è fondamentale conoscere a fondo una situazione del genere per prevedere interventi che favoriscano il benessere dei giovani: Sono state condotte interviste approfondite con giovani migranti, i loro genitori e gli insegnanti per ottenere informazioni sulla mediazione culturale, su come queste pratiche siano legate ai processi di acculturazione, all’adattamento psicosociale e al benessere dei giovani migranti, nonché alla comunicazione tra famiglia e scuola e alle relazioni genitori-figli.
A questo proposito, è stata utilizzata una metodologia qualitativa secondo il punto di vista ecologico e l’approccio di ricerca-azione che valorizza l’interazione reciproca tra soggetto e ambiente e le prospettive dei partecipanti sulle loro esperienze. In linea con una prospettiva emica, il metodo qualitativo è stato scelto per capire come i migranti percepiscono le attività di mediazione culturale al fine di evitare l’etnocentrismo.
Per ulteriori informazioni sull’azione pilota di integrazione della Puglia, si prega di controllare il nostro catalogo delle azioni di integrazione REGIN.
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